LinkedOut, usciamo dai link
E’ da giorni che cerco qualcosa senza nessun risultato. I post, che siano su LinkedIn, su Facebook, o su altri social, non dicono più nulla di nuovo. Non c’è nulla di nuovo. Oggì è esattamente un anno che “andrà tutto bene”. Eravamo sulla mia macchina al ritorno da una gita a Brescia quando alla radio si parlava del possibile caso zero, di una polmonite strana che era stata riscontrata in un paziente di Codogno. Il piccolo paese che improvvisamente diventò il trend topic del mese successivo. È esattamente un anno dal momento in cui tutti/e noi pensavamo a una semplice influenza, a una chiusura momentanea delle scuole, a una piccola pausa dalla frenesia di tutti i giorni in cui avremmo anche apprezzato un po’ di smart working.
Nessuno certamente pensava ad un anno di più o meno Lockdown.
Non c’è nulla di nuovo perché non sta succedendo nulla. Le nostre vite sono bloccate in una bolla sospesa in cui ci viene ripetuto da un anno che “andrà tutto bene”. Ma cosa stiamo facendo? Stiamo vivendo per lavorare, se abbiamo un lavoro. Stiamo vivendo per aspettare di uscire da questo impasse. Stiamo vivendo sperando che tutto questo anno ci abbia reso migliori. Ci ha reso migliori?
Sicuramente ci ha reso più poveri. Ci ha reso arrabbiati, ci ha reso esausti, anche depressi. Ci ha tolto un anno di vita che nessuno ci riporterà mai più. Ha ridotto i nostri contatti sociali, non ci ha permesso di conoscere persone nuove, esperienze nuove, gusti nuovi. Un anno senza bar. Un anno senza cultura, senza teatri, senza cinema.
Un anno di link. Un link per andare a scuola, un link per parlare con i colleghi, un link per la famiglia lontana, un link per giocare a carte. Un link per andare in banca, un link per fare la spesa, un link per compiere ogni azione delle nostre vite.
Siamo diventati del Linkomani e uscirne sarà veramente complesso. L’essere umano ha in sé una caratteristica adattiva che è quella che gli consente di sopravvivere nelle condizioni più disparate. Il punto è che una volta adattatosi riesce perfino a starci a proprio agio. Il rischio reale è che ci si abituerà ad essere linkomani.
Sarà più comodo parlare con un collega lontano attraverso una call, si eviterà di prendere un treno per andare a parlarci di persona. Sarà più comodo salutare i nonni da uno schermo. Sarà più comodo, se piove, vedere un film a casa senza rischiare l’acqua arrivando fino al cinema. Sarà più comodo evitare il confronto con l’altro perché tutto sommato da soli stiamo bene. Sarà più comodo sostenere esami online perché così si eviteranno le lunghe attese all’università.
Sarà più comodo un semplice link.
Lunedì in molte zone italiane inizieranno a vaccinare le persone fragili e il personale scolastico, in alcune già da oggi. Un tentativo per provare a ridurne la diffusione. Una volta che la situazione si sarà stabilizzata, una volta che potremo tornare alle nostre vite, quali piani per il futuro?
Ho realizzato che Forza Italia è tornata al governo. Un incredibile passo indietro, che per me, nata negli anni ’90 è tornare alle origini; per voi, di altre generazioni, rivivere un incubo. E mentre Conte se ne va con una standing ovation, Draghi manca il saluto al tricolore e in poco più di una settimana ottiene il soprannome di vescica di ferro.
First reaction? Shock, shock because….