LinkedOut_11 ottobre in piazza
L’11 ottobre le sigle del sindacato di base, unite, scendono in piazza. Abbiamo chiesto a Nora Imbimbo, Esecutivo Confederale di Bologna USB, da dove è nata l’esigenza di una lotta unita.
“E’ iniziato tutto quest’estate, in seguito alle violenze che sono avvenute davanti ai magazzini della logistica dove i lavoratori, in sciopero, venivano aggrediti. Ci sono stati episodi di guardie assunte dalle aziende che malmenavano i lavoratori. Il culmine è stata la morte di Adil Belakhdim, sindacalista ucciso, travolto mentre faceva un picchetto. Poi sono seguiti gli sblocchi: quello dei licenziamenti e quello degli sfratti. Sono avvenuti nello stesso momento, il 1° luglio. Da lì ci sono stati degli incontri in cui si è deciso di fare degli scioperi tutti insieme”.
Quando ci siamo viste a settembre parlavamo di 667 vittime sul lavoro, com’è il dato aggiornato?
“Secondo le ultime registrazioni INAIL, le vittime sono, ad oggi, 772”.
E quali sono le soluzioni messe in campo dal governo?
“Non c’è nulla rispetto a questo. Nel PNRR non ci sono interventi in favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Non c’è un discorso sul lavoro, non c’è una visione sulla salute e sulla sicurezza. Non si parla di salario minimo. Ci sono solo le solite ricette…”
In che senso?
“Ci sono sovvenzioni alle imprese che assumono donne, finanziamenti all’imprenditoria femminile. Spostamenti di finanziamenti pubblici a imprese, ma in cambio di nulla. Sono politiche presenti da anni e che non hanno portato a nulla. Non si possono solo dare sovvenzioni e non agire un controllo su come l’impresa gestisce i rapporti di lavoro perché non sai come assumono, con quali contratti e quali condizioni”.
E a rimetterci maggiormente sono sempre le donne…
“Ci sono anche i tagli nella pubblica amministrazione. Riducendo il lavoro pubblico si riduce il lavoro “buono”, quello in cui ci sono più tutele e più spazio per le donne”.
Se tagli il servizio pubblico aumenti la privatizzazione. E il privato assume uomini… giusto?
“Esatto, assume con delle altre condizioni. Il cosiddetto part time involontario, ad esempio, contratti diversi. Tutti questi punti accomunano il sindacalismo di base, per questo abbiamo scelto una forma di lotta condivisa”.
E come si strutturerà questo sciopero?
“Il pubblico impiego si da’ appuntamento a Roma, per una rivendicazione diretta con i ministeri. Nelle altre città scendono in piazza gli altri settori, le vertenze, i locali”.
A Bologna l’appuntamento è alle 10.30 in piazza dell’Unità e si svolgerà il corteo classico con la conclusione in Piazza del Nettuno.